La storia della Medaglia
di don Alfredo Morselli
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Santa Caterina Labouré
Essa risale al 1830 e la sua origine è veramente meravigliosa.
Si può dire che questa medaglietta è "miracolosa" già nel suo
nascere.
Siamo a Parigi. Ci troviamo nella Casa Madre delle Suore di San Vincenzo
de' Paoli e Santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità. Nella Casa
Madre c'è il Noviziato. Tra le novizie c'è un'umile suora che si chiama
Suor Caterina Labouré, oggi Santa.
A quest'umile novizia, nascosta e sconosciuta, avverranno alcuni dei
fatti più straordinari che possono capitare a una creatura sulla terra:
le apparizioni della Vergine Immacolata.
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Perché a Suor Caterina?... e perché proprio a lei?... Perché era una Suora
tanto umile, tanto semplice, tanto angelica...
Questa risposta corrisponde alle divine parole di Gesù: "Ti ringrazio,
o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste
cose agli intelligenti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli" (Lc
10,21).
La conferma più splendida della lode di Gesù agli umili la troviamo nel comportamento
di S. Caterina dopo i fatti straordinari: ella seppe tenere nascosto il segreto
delle apparizioni della Madonna per ben 46 anni, ossia fino alla morte, rivelandolo
soltanto al suo confessore.
A questi "piccoli" Dio dona le cose più grandi.
Fin da piccina, S. Caterina Labouré ebbe nel
Cuore una devozione così tenera e filiale verso la Madonna che quando le
morì la mamma, ella riunì i fratellini ai piedi di una statuina di Maria
e disse loro "Non abbiamo più la mamma: ecco un'altra Mamma!"
Era così che un tempo i genitori cristiani educavano i figli e dalle
famiglie cristiane fiorivano i Santi.
La pia fanciulla era nata a Fain-les-Moutiers, villaggio della Borgogna,
il 2 maggio 1806. La famiglia era molto buona: c'erano dieci figli; si
viveva tutti in una grande fattoria. Quando Caterina aveva ancora dodici
anni, e la mamma era già morta, dovette assumere la direzione della casa
perché la sorella maggiore entrava in convento a Parigi tra le Figlie
della Carità.
Giudiziosa e sollecita, la brava fanciulla non fece rimpiangere la sorella
più grande. Attenta e generosa, Caterina arrivava a tutto: sbrigava i
lavori di casa, serviva il papà e i fratelli, coltivava con fervore la
sua pietà eucaristica e la sua devozione alla Madonna.
Visse così, laboriosa e pura, fino alla sua giovinezza. E si capiva che
qualcosa di speciale maturava in lei, per il fascino che esercitava con
il suo candore e la sua umiltà. Ciò apparve evidente quando le furono
fatte diverse proposte di matrimonio, e la sua risposta fu sempre una
sola
"Ho già trovato il mio sposo fin dal giorno della prima Comunione,
a Lui ho dato tutta me stessa". Anch'ella voleva diventare la
Sposa di Gesù tra le Figlie della Carità al servizio dei poveri e dei
sofferenti.
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Entrata in convento
Finalmente, superati ostacoli amarissimi, la pia giovane poté entrare nel noviziato
delle Figlie della Carità, a Parigi, in Rue du Bac. Era il 21 aprile 1830.
Non trovò nessuna difficoltà a vivere una vita di sacrificio nella preghiera
e nella mortificazione. Era così bene allenata! E tutto ella era pronta a soffrire
pur di diventare la Sposa sempre vergine di Gesù: era il suo ideale di amore
sublime e infinito.
L'intuizione luminosa che ebbe -e che hanno solo i semplici e i puri di cuore-
fu quella di diventare degna Sposa di Gesù affidandosi alla Madonna e ricopiando
fedelmente le virtù della Celeste Vergine.
Ecco il proposito fondamentale scritto da lei stessa con semplicità "Prenderò
Maria per modello al principio delle mie azioni, e penserò come Ella avrebbe
fatto il dovere che sto per compiere"
Via via, intensificherà talmente la sua filiale devozione alla Madonna, e ne
scoprirà così in profondità il valore, soprattutto per la gioventù, che la Madonna
stessa, in una delle apparizioni, la incaricò di organizzare un'associazione
mariana per aiutare tutti a possedere la "perla preziosa" (Mt 13,46)
della devozione mariana.
Per questo, senza risparmio di prove e di sofferenze, ella si impegnò e arrivò
a fondare le "Figlie di Maria' esclamando felice, con lo sguardo profetico
rivolto al futuro "Come sarà bello vedere Maria onorata da tutta la gioventù!"
Le apparizioni
Il fatto centrale di tutta la vita di S. Caterina, però, fu e rimane
sempre quello delle cinque apparizioni della Madonna che le affidò la "Medaglia
miracolosa" da diffondere nel mondo intero.
Nel luglio e nel novembre del 1830 avvennero le due principali apparizioni
della Vergine Santissima nella Cappella del Noviziato. La prima delle due avvenne
di notte. Avvertita dall'Angelo Custode, S. Caterina si recò trepidante nella
Cappella e andò a inginocchiarsi ai piedi della Madonna che stava seduta al
lato destro dell'altare. La Santa poté poggiare le sue mani sulle ginocchia
della Madonna e contemplare il Suo celestiale volto. "In quel momento -scriverà
poi- provai la gioia più dolce della mia vita ".
Il colloquio durò più di due ore!
La seconda volta, S. Caterina ricevette dalla Vergine la missione di far coniare
la celebre "medaglia" che sarà giustamente definita "miracolosa".
La Madonna stessa le fece vedere il modello completo, così come lo vediamo riprodotto
sulle medagline.
Le difficoltà e i travagli furono grandi prima di ottenere che venisse coniata
questa medaglina. Un'umile Suora, ignorata da tutti, ricca soltanto della povertà
evangelica, come avrebbe mai potuto far coniare una medaglia da produrre poi
in quantità sempre maggiori, e da diffonderla nel mondo intero?
La potenza di Dio risplende tanto più gloriosa, quanto più impotenti sono le
creature. E due anni dopo, il 30 giugno 1832, venivano coniati i primi 1500
esemplari della medaglina.
S. Caterina, così umile, così povera, potette avere fra le mani la bella medaglina.
Quanti baci e lacrime d'amore! E con quale entusiasmo si applicò a diffonderla
ovunque e a chiunque, certissima delle parole della Madonna "Tutte le persone
che porteranno la medaglia riceveranno grandi grazie ".
Tra gli operai e gli ammalati, fra i soldati e i poveri, per oltre 40 anni,
S. Caterina, la dolce Figlia della Carità, fu apostola della Medaglia miracolosa
fino alla sua beata morte, che avvenne il 31 dicembre 1876.
Il suo corpo verginale riposa sotto l'altare, nella cappella delle apparizioni,
ai piedi della sua Regina Immacolata. Nella ricognizione del corpo, le mani
di S. Caterina che avevano toccato la Madonna e i suoi occhi che l'avevano contemplata
apparvero conservati straordinariamente bene.
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